in un momento dove sembrava si fossero spente le luce.. dove il buio sembrava fosse calato senza una ragione e il mondo in apparenza stava andando alla deriva io volevo solo tornare a CASA. A CASA mia.
E mentre ero lontana pensavo quando tornerò cambierò il tavolo da pranzo perchè ormai è diventato piccolo e non vedo l’ora di organizzare quei pranzi interminabili che iniziano a mezzogiorno e finiscono a metà pomeriggio…
e pensavo butterò tutte quelle tovaglie che ormai avrò lavato un’infinità di volte perché ogni giorno per me sarà una festa. E allora vorrò sedermi ad una bella tavola con una bella tovaglia… perché dovremmo ragionare cosi. Come se alla fine della giornata quando torni a casa dovessi ringraziare per aver vissuto, per aver gioito per esserti arrabbiato e urlato! per aver visto il sole e aver sentito l’aria in faccia.
Perché le cose belle le lasciamo per i momenti speciali..e quando poi decidi di usarle si sono ingiallite.. ammuffite….e un po’ anche noi dentro. come se decidessimo tirar fuori la nostra parte più bella solo nei momenti speciali. Hai presente che mondo sarebbe?
E cosi un giorno di pioggia ho deciso che quando sarei tornata a casa avrei voluto le tovaglie a quadri perché sono parte della nostra infanzia . Perché fanno parte dell’immaginario collettivo della nostra bella Italia . Ma io le volevo a quadri bianchi e neri, per una tavola sofisticata ma anche semplice.. hai presente quella gonna che basta cambiare accessori e serve per il giorno e la sera? Ecco cosi!
E volevo anche tornare a trafficare tra i fornelli… con un bel grembiule e non più quelli che mia mamma aveva fatto ricamare per me e Ginevra. ( fatti e comprati per una bella causa. Perdonami mammi… so che tu mi capirai).
E volevo una tovaglia verde… come la natura come i boschi del Trentino che mi sembrasse di profumare tutta la casa
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